Brillo “Tipsy”
Illustrazioni di Violetta Viola
Eccovi la settima parte del racconto
Tipsy
una lezione canina
A questo punto Lia, più che indispettita, non esitò oltre, chiamò Claudia per lamentarsi. Ma che razza di cane le aveva rifilato? Suo malgrado dalle sue parole traspariva, insieme allo scontento per il vomito, la pipì, il carattere ombroso e dispettoso del cane, anche il divertimento per l’avventura a lieto fine capitata per strada che, a raccontarla, era proprio comica. Se si era aspettata che Claudia si scusasse, desolata per il comportamento di Tipsy… be’, che errore di giudizio!
Claudia era senza parole, allibita, ma non per il proprio sbaglio, al contrario. Appena era riuscita a parlare, innanzitutto aveva chiesto a Lia che cibo avesse dato al cagnolino e quando seppe che la scatola era di una marca diversa da quella che aveva ricevuto ebbe un’esclamazione di orrore. Ma come, Lia non aveva capito che i chihuahua sono cani speciali che vanno trattati in modo speciale? Non mangiano qualunque cibo, ecco il perché del vomito! E il resto poi…La telefonata finì in modo glaciale: l’esperienza era stata negativa e Lia era un’irresponsabile.
Ma non finì lì. Cinque minuti dopo la chiamò Nina. Claudia le aveva riferito subito l’accaduto, dichiarandosi molto delusa dal comportamento di Lia la quale addirittura era divertita quando raccontava che Tipsy le era sfuggito ed era stato recuperato per puro miracolo!
Nina, ancora più furibonda, l’aveva rimproverata:
“Ma non te ne potevi stare zitta, mamma, e dire semplicemente a Claudia che non te la sentivi di tenere il cane? Come ti è venuto in mente di descrivere proprio a lei quello che è successo e per di più parlarne come di un qualcosa da riderci su? Hai messo in cattiva luce anche me che ti avevo raccomandata!”
“Ma che c’è di male a raccontare come sono andate le cose? – aveva protestato Lia offesa – Potevo immaginarmi che il cane si sarebbe spaventato così tanto da sfilarsi il collare? “
“Ecco, il collare. Dicevi che gliene comperavi un altro. Com’è? Con quello che ti abbiamo dato noi non ci sarebbe riuscito.”
“Sì, è diverso – dovette ammettere Lia sentendosi colpevole – non lo ingabbia come l’altro, ma che ne sapevo che fa differenza? Quello che è ovvio per voi, non lo è per me, non sono un’esperta di cani, lo sapevate tutte e due. Inoltre, – aveva aggiunto nel tentativo di avere ragione – vi avevo ben spiegato che cercavo un cane socievole, non introverso.
E dispettoso.” Ma la frittata era fatta.
Greta vive il suo mondo in un film
Greta vive una favola e tutto quello che non fa parte del suo mondo è squallido e sporco.
Esistono delle realtà del vivere quotidiano.
Il suo amore non è rivolto che a se, bistrattista di natura.
Ma noi ammiriamo ciò che è senza pensare senza giudicare … almeno questa volta.
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Leggendo il mio blog capirete di quanto mi diverto nel riportare frasi o poesie dei miei artisti preferiti.
Nel mio libro invece mi diverto con rispetto e anche ammirazione prendo in giro personaggi troppo sensibili Mio Padre, troppo insensibili Mia Madre, troppo sottomessi la Mia Matrigna, troppo logici Mia sorella, troppo belli Mio marito troppo …. bistrattisti /bistrattati come me.
A proposito NON SORRIDETE GLI SPARI SOPRA SONO PER VOI
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